Lezioni di Geometria 1 Franco Ghione |
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V. 1 Prodotti scalari di vettori geometrici Il prodotto scalare tra due vettori geometrici è una operazione che associa
a una coppia data di vettori un numero che è sensibile sia alle grandezze (moduli) dei due vettori che all'angolo col quale uno si inclina
sull'altro. Se u e v sono i due vettori, e se t è l'angolo convesso1 definito dalle direzioni e dai versi di u e v, il loro prodotto scalare è per definizione |
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(1) |
Notiamo che il fattore |v|cos(t) è la lunghezza, con segno, della proiezione ortogonale del vettore v sul vettore u.
Il segno è positivo se l'angolo
tra i due vettori è acuto, negativo se ottuso.
Il prodotto scalare ha importanti proprietà algebriche che ci permettono di fare calcoli in modo analogo a quello che si
fa coi numeri.
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che lega il modulo di un vettore, cioè la sua grandezza, al prodotto scalare. Per analogia con l'aritmetica elementare indicheremo il prodotto
scalare u . u con il simbolo u2. Si deve però fare attenzione al fatto che, in
questo caso, a differenza di ciò che accade con i numeri, l'operazione che fa passare da u a u2 cambia la natura dell'oggetto
infatti u è
un vettore geometrico mentre u2 è un numero reale.
Osserviamo che può accadere, a differenza di ciò che accade coi numeri, che il prodotto scalare di due vettori non nulli
sia zero e questo difatti accade se e solo se
cos(t) = 0 cioè se e solo se i due vettori sono ortogonali. Questa stranezza è molto utile per risolvere alcuni degli esercizi che proponiamo
in fondo alla pagina. Anche tra i vettori numerici ad n componenti è possibile definire un prodotto scalare. Siano u = (u1,u2, ... ,un) e v = (v1, v2 , ... ,vn) due dati vettori numerici a n componenti, il loro prodotto scalare è, per definizione, un numero reale che si calcola con la seguente formula: |
u .v = u1v1 + u2v2 + ... + unvn |
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In particolare abbiamo, come nel caso dei vettori geometrici |
u .u = u12 + u22 + ... + un2 > 0 |
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e questo numero è nullo se e solo se tutte le ui sono nulle cioè se e solo se u = 0. ![]() Notiamo che è possibile estrarre la radice quadrata dato che il radicando è sempre un numero positivo o nullo ed è nullo, come abbiamo visto, se e solo se u = 0
Questo numero, il modulo di un vettore numerico, che ora non possiamo più interpretare come la lunghezza di un segmento, possiamo
tuttavia pensarlo come una qualche
intensità del vettore numerico u, una qualche grandezza astratta (ma che possiamo calcolare) associata al vettore che misura
quanto il vettore sia grande, quanto il vettore sia diverso dal vettore nullo. cioè, scrivendo esplicitamente i prodotti ed elevando al quadrato Questa notevole disuguaglianza, di non difficile
dimostrazione, permette di definire l'angolo tra due vettori a partire dal suo coseno utilizzando la formula (1). Dato infatti un
numero reale -1 < a < 1
esiste un unico angolo convesso t (cioè 0 < t < p) tale che
a = cos(t). Tale angolo è chiamato l'arco coseno di a. L'angolo tra due vettori numerici non nulli u e v, sarà dunque, ora per
definizione, quel particolare
angolo t il cui coseno verifica la relazione ![]()
In particolare, se il prodotto scalare tra due vettori numerici è positivo, i due vettori formano un angolo acuto, se il loro prodotto scalare
è nullo e i due vettori non sono nulli, allora essi sono ortogonali, se infine, il prodotto scalare è negativo i due vettori formano un angolo ottuso.
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