Lezioni di Geometria Franco Ghione |
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IX 1. Somma e intersezione di sottospazi vettoriali
Sia V uno spazio vettoriale e siano U e W due suoi sottospazi vettoriali. L'intersezione di U e W è l'insieme formato da tutti quei
vettori di V che appartengono sia ad U che a W. Tale insieme si denota col simbolo Il fatto che ![]()
Nella figura abbiamo rappresentato gli elementi dei tre spazi vettoriali con dei diagrammi di Venn che mostrano la struttura reticolare delle reciproche inclusioni.
Nella figura di sinistra, dato che lo "spazio è poco" (V ha dimensione bassa) i due sottospazio U e W non possono distaccarsi troppo e quindi la loro
intersezione non può essere troppo piccola, mentre nella figura di destra essendoci molto più spazio l'intersezione può essere piccola.
U + W = {u + w : u ![]() ![]() Tale insieme si ottiene dunque sommando in tutti i modi possibili un vettore di U con un vettore di W: Ad esempio se sommiamo
u + 0 per ogni u di U troviamo un vettore di U + W dato che u appartiene a U e 0 appartiene a W. Ne segue che
U Questo fatto fa capire come lo spazio U + W sia il più piccolo sottospazio vettoriale di V che contiene
sia U che W dato che ogni tale sottospazio deve necessariamente contenere i vettori u1,u2, ...
,uh,
w1,w2, ... ,wk e le loro combinazioni lineari. IX 2. La formula di Grassmann
![]() ![]() H. G. Grassmann (1809-1877) G. Peano (1858-1932) Grassmann è uno dei fondatori della teoria astratta degli spazi vettoriali. La sua opera (l'Ausdehnungslehre che significa teoria dell'estensione) fu poco capita dai contemporanei tanto che alla fine Grassmann spostó i suoi interessi verso altre discipline come la botanica, la linguistica, le lingue orientali. Fu soprattutto il matematico italiano Giuseppe Peano che riprese gli studi di Grassmann e che, nel 1888, pubblicò il suo libro Calcolo geometrico secondo l'Ausdehnungslehre di H. Grassmann preceduto dalle operazioni della logica deduttiva dove vengono sviluppate nel caso di spazi di di vettori geometrici il "calcolo geometrico" basato sulle operazioni sui vettori introdotte da Grassmann nel caso più generale di spazi vettoriali astratti.
![]() Dimostrazione. ![]() Possiamo, per il corollario 3 prolungare questa base a una base di U e a una base di W dato che
U ![]() Dico che i vettori z1, z2, ... , zh, u1, u2, ... , un, w1, w2, ... , wm, sono una base di U + W. E' intanto chiaro che questi vettori generano tutto lo spazio U + V. Se infatti u + w è un vettore di U + W allora v = c1z1 + c2z2 + ... + chzh + d1w1 + d2w2 + ... + dmwm sommando i due vettori e raccogliendo i termini simili otteniamo + b1u1 + b2u2 + ... + bnun + d1w1 + d2w2 + ... + dmwm che risulta una combinazione lineare dei vettori z1, z2, ... , zh,
u1, u2, ... ,
un
w1, w2, ... , wm i quali quindi generano U + V. + b1u1 + b2u2 + ... + bnun + c1w1 + c2w2 + ... + cmwm = 0 una combinazione lineare nulla. Abbiamo che il vettore w = -(c1w1 + c2w2 + ... + cmwm) appartiene a W ma anche a U dato che + b1u1 + b2u2 + ... + bnun
Ne segue che w appartiene a cioé Ora poiché i vettori
z1, z2, ... , zh, w1, w2, ... ,
wm sono linearmente indipendenti essendo una base di W, tutti i coefficienti debbono essere nulli, in particolare:
c1 = c2 = ... = cm = 0.
e quindi essendo i vettori z1, z2, ... , zh,u1,
u2, ... ,
un una base per U, anche questi coefficienti devo essere nulli. Risulta quindi che dim ![]() Esercizi |