Lezioni di Geometria Franco Ghione |
![]() |
XVII 1. Cilindri
In questo paragrafo supponiamo di aver fissato un sistema di riferimento cartesiano (0,i,j,k) nello spazio euclideo ordinario.
Fatto questo cerchiamo la relazione analitica che debbono verificare le coordinate di un punto P appartenente a un cilindro o a un cono.
Per raggiungere questo scopo
dobbiamo caratterizzare con una proprietà geometrica, traducibile in termini vettoriali, tutti e soli i punti che appartengono alla superficie che vogliamo
descrivere analiticamente. Cominciamo dai cilindri circolari. ![]() Una possibile caratterizzazione geometrica dei punti del cilindro, facilmente traducibile in termini vettoriali, si ottiene osservando che un punto P dello spazio si trova sul cilindro che ha come asse la retta a e raggio r se e solo se la sua distanza da a è r. Ricordiamo infatti che la distanza di un punto P da una retta a è la lunghezza del segmento PH passante per P e perpendicolare alla retta a in H. ![]() Non è difficile tradurre questa condizione in termini vettoriali. Supponiamo che l'asse del cilindro sia la retta passante per C=(x1,y1,z1) e di direzione u = ai + bj + ck e supponiamo che il vettore u abbia modulo 1. ![]() Supponiamo che P=(x,y,z) sia un generico punto dello spazio. Abbiamo HP = CP - CH dove CH è la proiezione ortogonale di CP sulla retta a. Ora P appartiene al cilindro di asse a e raggio r se e solo se |HP| = r. Possiamo calcolare |HP| usando il teorema di Pitagora. Osserviamo infatti che | CH|, dato che il vettore u è di modulo 1, coincide col prodotto scalare |CP.u|= |u||CP||cos(t)| = |CH|. Dunque La relazione che abbiamo ottenuto caratterizza i punti P=(x,y,z) che apparetengono al cilindro: essa contiene solo le coordinate di C=(x1,y1,z1), che sono assegnate e le componenti del vettore u pure assegnate. Osservando che CP = (x-x1)i + (y-y1)j + (z-z1)k, non è difficile scrivere nella forma di equazione in x,y,z la condizione precedende pervenendo cosí alla equazione cartesiana di un generico cilindro circolare retto:
Non è utile imparare a memoria questa espressione quanto piuttosto imparare il procedimento che abbiamo usato e che ora illustriamo su un esempio.
svolgendo i calcoli e ordinando i termini dell'equazione troviamo che rappresenta l'equazione cartesiana del cilindro cercato. cioé ![]() x2 + y2 = r2 equazione nella quale non compare la variabile z. Il significato geometrico di questa circostanza si spiega facilmente: infatti
se un punto A=(a,b,0) appartiene alla superficie, cioè le sue tre coordinate soddisfano l'equazione x2 + y2 = r2,
allora per qualunque valore di t, i punti di coordinate (a,b,t) verificano l'equazione e quindi appartengono alla superficie.
Ma questi punti sono i punti della retta parallela all'asse delle zeta passante per il punto A. Ne segue allora che la superficie contiene
tutti i punti di questa retta. ![]() è definita da una equazione che non contiene la variabile x. Poiché il punto A=(2,0,1) appartiene alla superficie dato che ne verifica l'equazione, ogni punto
(t,0,1) al variare di t verifica l'equazione perché nell'equazione non compare la variabile x. Ma i punti con queste coordinate sono i punti della retta
(disegnata in rosso) passante per A e parallela all'asse delle x. Si riconosce in questo modo che la forma della superficie è quella di un
cilindro che ha come base la parabola del piano y,z di equazione z = 1 - y2 e asse parallelo all'asse delle x. ![]() Non è difficile scrivere l'espressione analitica con la quale si ottengono le coordinate cartesiane di un punto P del cilindro in funzione dei due parametri t ed s. Se x=f(t), y=g(t) e z=h(t) sono le equazioni parametriche della circonferenza di base e se u = u1i + u2j + u3k, allora le equazioni parametriche del cilindro sono ![]() Se facciamo variare l'angolo t tra 0 e 2 ![]() le rette verticali della striscia si trasformano nelle generatrici del cilindro e la trasformazione pu essere pensata come una striscia di piano che si avvolge intorno a una circonferenza.
![]() e quindi le equazioni del cilindro sono invece ![]() Le equazioni parametriche del cilindro di equazione cartesia x2 + y2 = r2 sono ![]()
Nello stesso modo col quale abbiamo studiato i cilindri possiamo studiare i coni circolari retti. Un cono circolare retto si ottiene ruotando una retta detta generatrice intorno a una retta fissa detta asse che interseca la generatrice in un punto V detto il vertice del cono. Un generico punto P della generatrice descrive quindi una circonferenza che ha il centro sull'asse, il raggio uguale alla distanza di P dall'asse e si trova sul piano per P perpendicolare all'asse. ![]() La caratterizzazione geometrica dei punti del cono è moto semplice. Sia ![]() Poiché il coseno dell'angolo tra due vettori si esprime in termini del loro prodotto scalare, la condizione si realizza, essendo u un versore, se e solo se ![]() essendo cos( ![]()
Anche in questo caso non conviene scrivere esplicitamente questa equazione sciogliendo le parentesi dato che il risultato saerebbe
poco significativo e di difficile memorizzazione. dove c è il coseno dell'angolo acuto ![]() Questa equazione mette bene in evidenza il fatto che, se intersechiamo la superficie con un piano z = z1 perpendicolare
all'asse troviamo una circonferenza di raggio r = z1tan( ![]() Notiamo la forma dell'equazione che abbiamo trovato: si tratta una equazione omogenea di secondo grado che contiene solo i quadrati delle variabili. In generale possiamo vedere che ogni equazione della forma rappresenta una superficie conica col verice nell'origine. Ciò significa che se un punto A=(x1,y1,z1) appartiene alla superficie, cioé se le sue coordinate verificano l'equazione, ogni altro punto che si trovi sulla retta OA verifica ancora la stessa l'equazione. Infatti un punto P della retta OA ha le coordiante P =( x1t ,y1t ,z1t) e queste verificano l'equazione dato che per ogni valore di t.
Questa condizione algebrica, che si riduce al fatto che l'equazione è una somma di monomi di grado due, si riflette geometricamente nel fatto che, la superficie che ha equazione F(x,y,z)=0 è un cono col vertice nell'origine
del sistema di riferimento. Ciò vuol dire che se la superficie contiene un punto A diverso da O contiene tutti i punti della retta OA. Tali coni
si chiamano coni quadratici dato che la loro equazione è di secondo grado. rappresenta un cono "parabolico" dato che intersecando la superficie col piano z = 1 troviamo la parabola y = x2 - 1 e quindi la superficie è formata da dai punti delle rette che congiungono O al punto P=(x1,y1,1) con y1 = x12 - 1. Nella figura abbiamo rappresentato in rosso la retta che congiunge il punto A=(2,3,1) con O. ![]() Le equazioni parametriche di un cono circolare retto si scrivono nelle stesso modo col quale si scrivono quelle relative a un cilindro circolare retto. Se x=f(t), y=g(t), z=h(t) sono le equazioni parametriche di una circonferenza perpendiacolare all'asse e se V=(x1,y1,z1) sono le coordinate del vertice del cono, le equazioni parametriche si scrivono scrivendo le equazioni parametriche della retta che congiunge V col punto generico (f(t),g(t),h(t)) della circonferenza ![]() |